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Autore alla ricerca della verità
GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 07-10-2003 09:35  
Mallory, se è lecito, ma è giusto la passione che ti spinge avida di sapere cinematografico ?

O magari studi ( o lavori o speri di lavorare )nel mondo del cinema e del suo indotto?

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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 07-10-2003 12:52  
quote:
In data 2003-10-07 09:35, GionUein scrive:
Mallory, se è lecito, ma è giusto la passione che ti spinge avida di sapere cinematografico ?

O magari studi ( o lavori o speri di lavorare )nel mondo del cinema e del suo indotto?




è l'unica passione della mia vita, quindi ho anima e cuore da dedicarle
...

[ Questo messaggio è stato modificato da: mallory il 07-10-2003 alle 12:53 ]

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DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 07-10-2003 13:09  
Che strano...proprio ieri mi chiedevo quali fossero i libri più indicati per avvicinarsi ad un certo tipo di cinema...

Ottimo!

Molto sinteticamente dico che condivido le posizioni di Mall per quel che riguarda la definizione ed il lavoro di un "critico". Purtroppo tale definizione ha ormai perso buona parte del significato originale.
Per ciò che riguarda la classificazione qualitativa di un film, invece, credo che coloro i quali si avvicinano a tale impresa con meno scienza e più filosofia (io ad esempio), riescono a dare un giudizio più vicino alla realtà. Non dico che i critici sbagliano, forse però sono meno "liberi".
Si può definire un film "bello" o "brutto", al di là dei gusti personali. Ci vuole un pò di studio, un numero cospicuo di film (di ogni genere, nazionalità, epoca), ma soprattutto ci vogliono delle innate doti naturali. Ci sono cose che "soggettivamente" acquistano un indiscutibile valore "oggettivo"...
_________________
"Capable du meilleur comme du pire, mais pour le pire je suis le meilleur"

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 07-10-2003 14:55  
quote:
In data 2003-10-07 13:09, DemonSeth scrive:
Che strano...proprio ieri mi chiedevo quali fossero i libri più indicati per avvicinarsi ad un certo tipo di cinema...

Ottimo!

Molto sinteticamente dico che condivido le posizioni di Mall per quel che riguarda la definizione ed il lavoro di un "critico". Purtroppo tale definizione ha ormai perso buona parte del significato originale.
Per ciò che riguarda la classificazione qualitativa di un film, invece, credo che coloro i quali si avvicinano a tale impresa con meno scienza e più filosofia (io ad esempio), riescono a dare un giudizio più vicino alla realtà. Non dico che i critici sbagliano, forse però sono meno "liberi".
Si può definire un film "bello" o "brutto", al di là dei gusti personali. Ci vuole un pò di studio, un numero cospicuo di film (di ogni genere, nazionalità, epoca), ma soprattutto ci vogliono delle innate doti naturali. Ci sono cose che "soggettivamente" acquistano un indiscutibile valore "oggettivo"...


quest'ultima affermazione è una boiatina,per parlar franchi.Cioè,tu mi dici che col tempo un determinato film(così come un libro o una canzone,aggiungo io)finisce oggettivamente per avere un certo valore??Ma dai...non ha molto senso..se 30 supercritici mi dicono che un film è un capolavoro,allora lo è per forza....per dirla in soldoni,la componente soggettiva in un analisi letteraria o artistica che sia,non può mai mancare..sennò sarebbe un gioco da eruditi e basta...allargando i discorso,questa concezione della critica come scienza non mi va proprio giù perchè è secondo me inapplicabile il concetto di SCIENZA,dellimitata da precise e insgarrabili regole,a molte branchie dell'arte.Se mi dicono che Picasso è un genio,io fatico a crederlo,perchè i suoi quadri mi sembrano alquanto "destabilizzanti"nel senso più negativo possibile.Ora,la critica non è mai chiusa e recintata e meno ancora definitoria.,come invece una scienza (Newton=F=ma e non si sgarra,purtroppo)DEVE essere.
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sono un bugiardo e un ipocrita

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VViNks

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 2664
Da: milano (MI)
Inviato: 07-10-2003 15:07  
quote:
In data 2003-10-07 14:55, seanma scrive:
quote:
In data 2003-10-07 13:09, DemonSeth scrive:
Che strano...


(Newton=F=ma e non si sgarra,purtroppo)DEVE essere.



....infatti in sys relativistici scritta così non vale
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"Ahaa, temo di non essere tagliato per la vita del criminale."
"Ecco che ti sottovaluti di nuovo..."

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 07-10-2003 15:11  
quote:
In data 2003-10-07 15:07, VViNks scrive:
quote:
In data 2003-10-07 14:55, seanma scrive:
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In data 2003-10-07 13:09, DemonSeth scrive:
Che strano...


(Newton=F=ma e non si sgarra,purtroppo)DEVE essere.



....infatti in sys relativistici scritta così non vale


vabbè...se insegni fisica devi dirlo subito però!!!!!

cos'è un sistema relativistico???????
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VViNks

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 2664
Da: milano (MI)
Inviato: 07-10-2003 15:24  
no, insegnare no cmq una particella o un sys di particelle ke si muove a velocità comparabili con quella della luce (stesso ordine di grandezza o un ordine in meno, almeno) sono affetti da correzioni relativistike. ad es., la massa è variabile, quindi la forza andrebbe almeno espressa come proporzionale alla variazione di quantità di moto.
altro ambito in cui F=ma è quantomeno di difficile applicazione è quello quantistico. lì la relazione potrebbe essere corretta solo se si interpretano le grandezze come medie pesate dalle funzioni d'onda valide per il campo in oggetto.
se poi la trattazione è sia quantistica ke relativistica o addirittura andiamo nella relatività generale (quest'ultima però non lo mai affrontata ad alti livelli), be'....... s'inizia a credere in dio skerzo....già la F=ma a livello classico ti costringe a credere ad un qualcosa di inspiegabile : inafferrabile al momento dalla fisica e tantomeno interpretabile come conseguenza di qualcosa di precedente.....vabbe' basta.

_________________


[ Questo messaggio è stato modificato da: VViNks il 07-10-2003 alle 15:27 ]

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 07-10-2003 15:30  
quote:
In data 2003-10-07 15:24, VViNks scrive:
no, insegnare no cmq una particella o un sys di particelle ke si muove a velocità comparabili con quella della luce (stesso ordine di grandezza o un ordine in meno, almeno) sono affetti da correzioni relativistike. ad es., la massa è variabile, quindi la forza andrebbe almeno espressa come proporzionale alla variazione di quantità di moto.
altro ambito in cui F=ma è quantomeno di difficile applicazione è quello quantistico. lì la relazione potrebbe essere corretta solo se si interpretano le grandezze come medie pesate dalle funzioni d'onda valide per il campo in oggetto.
se poi la trattazione è sia quantistica ke relativistica o addirittura andiamo nella relatività generale (quest'ultima però non lo mai affrontata ad alti livelli), be'....... s'inizia a credere in dio skerzo....già la F=ma a livello classico ti costringe a credere ad un qualcosa di inspiegabile : inafferrabile al momento dalla fisica e tantomeno interpretabile come conseguenza di qualcosa di precedente.....vabbe' basta.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: VViNks il 07-10-2003 alle 15:27 ]

sì,è meglio.....
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Daniel


Reg.: 14 Feb 2003
Messaggi: 4301
Da: Nuoro (NU)
Inviato: 07-10-2003 16:11  
Bella là Mallory ... concordo con tutte le opere ... personalmente aggungerei ...

'Il lucernario dell'infinito'di Noel Burch
'Lo sguardo ostinato: riflessioni di un cinefilo' di Serge Daney

per ragioni diverse mi hanno colpito al cuore ...
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Daniel


Reg.: 14 Feb 2003
Messaggi: 4301
Da: Nuoro (NU)
Inviato: 07-10-2003 16:14  
ah dimenticavo ...

'I film della mia vita' di Truffault ...
_________________
::M:: cineForum

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Daniel


Reg.: 14 Feb 2003
Messaggi: 4301
Da: Nuoro (NU)
Inviato: 07-10-2003 16:19  
Ho ricontrollato le opere citate da Mall ... il lucernario era ovviamente già stato citato ... una piccola svista
_________________
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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 07-10-2003 19:12  
tanto che ci sono aggiungo qualcosina anche io, semplice se no si perde l'entusiasmo all'inizio

-IL manuale del film di Rondolino e Tomasi
-Teorie del cinema di Casetti

concordo su "Saper vedere il cinema" di Costa che è semplice e pratico per chi è agli inizi c'è sia la storia del cinema che un minimo di indicazioni tecniche,
molti testi elencati da mallory sono tutti validissimi ma difficili ed è meglio affrontarli successivamente(tipo deleuze ).
un consiglio,per chi lo vuole : è più proficuo prima leggersi una storia del cinema anche breve e poi cercare di capire le teorie e i meccanismi,anche se poi il tutto in alcuni periodi è sempre legato...

se mi vengono altri titoli in mente li posto
_________________
...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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VViNks

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 2664
Da: milano (MI)
Inviato: 07-10-2003 20:25  
la mia rikiesta ha scatenato una reazione a catena seguirò tutti i consigli, così tra qualke mese vi ritroverete a discutere su qualke film diretto da una nuova stella del panorama cinematografico (italiano). nome d'arte : VVinks
a parte gli skerzi, son stupendi gli interventi di voi 'addetti ai lavori'. grazie.
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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 07-10-2003 22:00  
E' una gran bella discussione questa, un thread formidabile, utile e interessante, come se ne vedono pochi da qualche tempo a questa parte, e quindi credo sia giusto contribuire ad alimentarla e ampliarla in ogni direzione possibile.

Prima di tutto ci tenevo a rispondere a Seanma che, come al solito, coglie di ciò che legge solo quello che può usare per collocarsi in una posizione antitetica e far soccombere la conversazione sotto mille e inutili battibecchi di natura tutt'altro che stimolante.

Come si è già detto in precedenza, la connotazione scientifica attribuita al lavoro del critico (e come critico intendiamo sempre la persona preparata che, attraverso lo studio del linguaggio filmico nella sua accezione tecnica, è in grado di sviscerarne anche i significati più metafilmici.), non è l'unica connotazione imputabile ad esso, vi sono prerogative, forse secondarie, che vanno a delineare la figura del critico, in modo che esso possa determinare un giudizio che possa avere valore nella configurazione artistica dell'opera, e queste caratteristiche possono essere: la sensibilità artistica, l'intelligenza e la passione, "strumenti" che noi tutti sappiamo, non appartengono a chiunque...mentre l'acquisizione di un sapere tecnico e quindi di una cultura cinematografica, la può ottenere chiunque abbia la pazienza di leggere e visionare una moltitudine vasta di pellicole (cosa che detto tra noi, è già abbastanza difficile).
Quindi, una persona in grado di far suoi questi "strumenti", ha sicuramente, e lo dico con assoluta certezza, le capacità per stendere una critica contro la quale il gusto e la soggettività di un qualsiasi spettatore non possono nulla, poichè privi di una qualsiasi nozione suffragata, quindi lungi dall'interpretazione e esplicazione cognitive.
E qui arriviamo alla seconda fase, avendo appurato che la critica è una scienza, ma non univocamente una scienza! e che l'aspetto tecnico coinvolge e si lascia coinvolgere da un'altro aspetto che poi è quello metafisico, dove risiedono le intenzioni e lo stile del regista (si potrebbe fare l'esempio di Godard, che scardinando le regole convenzionali della regia, comunicava con il mezzo cinematografico stesso le sue posizioni, "la mia originalità e il mio fardello sta nel credere che il cinema sia fatto più per pensare che per raccontare storie"), potremmo arrivare alla conclusione che l'abilità del critico risieda anche nell'avvicinarsi e comprendere le intenzioni e lo stile, potendo così mettersi in condizione di fare un esame esegetico davvero completo, minuzioso, inequivocabile.

Ditemi ora, può davvero competere il giudizio di un qualcuno che preferisce vivere nell'ignoranza, con qualcuno che conosce la grammatica del linguaggio cinematografico, la filmografia passata, gli stili e le intenzioni dei registi?
Se devo scegliere, allora scelgo la critica, perchè se c'è da scagliarsi contro quelcuno quello è il pubblico e la sua ignoranza! E se siete ancora convinti che questo non sia abbastanza e continuate a non fidarvi, allora sotto con i libri e con i film ragazzi, perchè se avete la passione e l'intelligenza alle spalle, siete già a metà strada, attenzione però poterste trasformarvi in critici e attirarvi le ire del pubblico...

Termino con Truffaut, un uomo che credeva e si fidava solo di se stesso e delle sue capacità:
"tre film al giorno e tre libri a settimana".

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DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 08-10-2003 14:35  
hehehe....stavo scrivendo una lunga risposta a Sean...ma mi hai preceduto ed in parte letto nel pensiero.
Concordo, uno dei 3d più interessanti di Filmup, paradossalmente finito in Test...avrà un suo significato.

Poichè hai quasi detto tutto ciò che mi accingevo a ribattere, mi limiterò solo a rendere più esplicita la mia ermetica frase "Ci sono cose che "soggettivamente" acquistano un indiscutibile valore "oggettivo"..."
Ovviamente non intendevo dire che se una cosa la dicono in 100 acquista valore e se la dice una sola persona non conta un cazzo (Sean mi consideri così idiota?).
Intendevo dire che alcune opinioni (soggettive) se espresse tenendo conto di determinati mezzi analitici e supportate da un bagaglio culturale/intellettivo personale...possono senz'altro elevarsi a valori "oggettivi". La qualità tecnico/estetica di un film è un valore che "soggettivamente" può essere analizzato e reso "oggettivo". Questo non vuol dire che un film considerato un capolavoro debba piacere per forza. Se al sig.X (che legge solo la gazzetta dello sport e guarda solo i film di Van Damme) Godard fa cagare...è un'opinione personale che rimane "soggettiva", rispettabile, ma pur sempre soggettiva. Altrimenti se il sig.Y, chiamiamolo "critico", possiede i connotati cognitivi identificati da Mallory, nel momento in cui esprime un parere "soggettivo", quest'ultimo può benissimo considerarsi un valore oggettivo.
Naturalmente di sig X è pieno il mondo di sig. Y ce ne sono pochissimi.
Concludendo vorrei, per non essere ulteriormente frainteso, sottolineare il fatto che i gusti rimangono gusti, che le opinioni sono sempre opinioni. Per cui esistono persone che davanti ad un quadro di Picasso esclamano "Uè che roba l'è...questo lo facevo io a 5 anni"...opinione "soggettiva" che per nulla inficia il valore "oggettivo" della stessa opera.

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